Doping, doping e ancora doping!! Lo sport malato.
Traditi!! Siamo stati tutti traditi. Ancora una volta, quando sembrava che il ciclismo avesse ritrovato un campione giovane, capace di esaltare i tifosi con
“l’impresa” in salita, ci siamo trovati di fronte all’ennesimo bluff. Il ciclismo è, e sarà
chissà per quanto tempo ancora, il simbolo dello sport malato.
Riccardo Riccò, ha barato. Se verrà provata la sua positività al CERA, che non è altro che l’EPO di ultima generazione, chiuderà la sua carriera a soli 23 anni.
Appena ieri, mandando una mail al sito di Eugenio Capodacqua www.sportpro.it, notavo che la forza dei corridori della Sounier Douval, la squadra di Riccò, era veramente sorprendente, troppo sorprendente…
Sono più che convinto che chi imbroglia, chi non rispetta le semplici regole che la lealtà impone, deve pagare severamente, altrimenti non se ne esce più e, soprattutto, mandiamo pessimi messaggi ai giovani che intraprendono l’attività agonistica, vanificando i sacrifici loro e delle loro famiglie.
Ci sono ragazzi promettenti che non fanno uso di doping e che vengono troppo spesso emarginati da manager scorretti a tutto vantaggio dei disonesti.
Il sacrificio di Marco, purtroppo, sembra non sia servito
a niente.
Riccò vergognati!!!