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Benvenuti a tutti!
Novembre sotto il monte Sirente tra le prime spolverate di neve ed i faggi che si spogliano della
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online loro chioma verde. Anche in questa stagione “interlocutoria”, in attesa delle nevicate vere, la natura offre uno spettacolo straordinario!!
Arrivati a Lienz in Austria bravissime!!
Lago di Braies
Il tepore del fuoco riscalda piacevolmente l’ambiente e, mentre mia figlia mi si addormenta praticamente in braccio, il pensiero corre lontano…sembra già passato molto tempo, ma l’estate è finita solo pochi giorni fa …che settimana a Corvara con gli amici della Petitvelò! Su e giù per i passi, in attesa del grande giorno della Maratona delle Dolomiti…ho ancora nelle gambe il terribile Giau, che piacevole sofferenza! E che dire di Alessandra, appena 2 anni di bici e già lascia dietro tantissimi maschietti!! (10° assoluta alla Maratona). Wow …che onore pedalare al suo fianco! E poi su per il Falzarego ed il Valparola, insieme a qualche migliaio di ciclisti!
asfaltate e con pochissimo traffico. Per non parlare poi della cucina Abbruzzese e del …Montepulciano!!
delle Rocche, sono circa 30Km abbastanza difficili, ma in un ambiente splendido: sono nel centro del parco Sirente Velino.
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Domenica 14 Giugno, è stata una giornata particolare: per la prima volta, dopo il terremoto che ha devastato l’Aquilano, dall’altopiano delle Rocche sono andato a Campo Imperatore, un classico per gli amanti della bici da corsa. Sono 150 Km con più di 2500 di dislivello, che da Rocca di Mezzo, passando per Monticchio, Onna, Paganica e Assergi portano su, fino ai 2.150 di Campo Imperatore. In genere si pecorrono in meno di 6 ore questa volta ho pedalato per quasi 7 ore.
La chiesa di Paganica transennata e messa in sicurezza
Onna distrutta
Scendendo, la prima sorpresa è stata la strada statale interrotta all’altezza di S. Martino d’Ocre. Infatti si devia per entrare nel paese per poi rientrare, dopo un paio di Km e 300 metri più in basso, sulla statale. Certo, a 2 mesi dal terremoto e, le tante promesse, non mi sarei mai aspettato di trovare ancora la strada inagibile, visto che l’Altopiano delle Rocche vive di turismo e più ci si avvicina alla normalità meglio è per l’economia del luogo. Comunque, S.Martino è come l’anno scorso, nessun danno evidente alle case ed anche una coppia che prende beatamente il sole nel bel giardino della loro casa. Faccio qualche Km in discesa con Gaetano, un ciclista, alpinista e maestro di sci di sessantacinque anni, faccia abbronzata dal sole della montagna e segnata dalla vita all’aria aperta, proprio di Rocca di Cambio, il comune dell’altopiano più colpito, mi conferma che ci sono parecchi danni alle case, però solo il 10% è completamente inagibile. Ormai sono a pochi Km da Monticchio e sento crescere l’ansia perchè mi sto avvicinando a Onna, il paese devastato dal terremoto, dove ci sono stati quasi 70 morti. Nemmeno la musica di David Gilmur sparata nelle orecchie riesce a tranquillizzarmi.
Quante volte abbiamo attrraversato il centro di Onna per prendere la strada che sale verso Campo Imperatore! Mai e poi mai
avrei pensato di non rivedere più il paese. Mi fermo qualche minuto, osservo tutto intorno: le tende azzurre sono di fianco al paese, una ragazza giovane esce in accappatoio dalle docce e cammina senza staccare gli occhi da terra, poi una donna, di mezza età, abbraccia piangendo alcune persone che cercano di alleviare il suo evidente dolore… le mancherà un figlio , un marito un parente o semplicemente un paesano, chissà, non ho il coraggio di rimanere ancora e riprendo la mia pedalata verso il Gran Sasso. A Paganica la chiesa è in parte crollata ed è stata messa in sicurezza dai VV.FF. Mi dirigo verso Assergi e mi allontano dalla zona dell’epicentro del terremoto, dopo pochi Km la srada è interrota di nuovo, non si passa, o meglio, a piedi ed in bicicletta è possibile, ma a proprio rischio e pericolo, perchè ancora non è stato messo in sicurezza il costone di roccia sovrastante 300 m di strada. Mi fermo in un caffè di Assergi. I titolari dell’attività mi confermano che il giorno dopo andranno a Roma per chiedere risposte concrete ai loro bisogni. Mi fanno notare che non c’è, in tutta la zona, un cantiere aperto! Nonostante le tante promesse è tutto fermo. Mancano i soldi.
Che dire, Assergi probabilmente non ha subito danni gravi, ma le piccole attività turistiche del paese sono ferme, la strada ancora interrotta li penalizza pesantemente
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ed è difficile riprendersi in quest condizioni.
Proseguo la mia salita verso Campo Imperatore, questa volta però non sento stanchezza nelle gambe, faccio solo fatica ad accettare tutto quello che ho visto e l’aver toccato con mano il dolore e la rabbia delle persone che ho incontrato!
Onna: il ponte sul fiume Aterno ancora inagibile.
Onna
In genere si pensa che le auto elettriche siano lente e brutte, è falso, ora sono veloci e anche belle, le prossime avranno le batterie al litio, per cui, le ricariche, saranno molto veloci ed economiche.
In alcuni mesi dell’anno in Spagna l’energia eolica produce ben il 40% del fabbisogno di energia.
I pannelli solari odierni sono molto grandi e costosi. La ricerca negli USA prevede che presto
una nuova generazione di pannelli solari, più economici e leggeri, sarà in grado di catturare molta più energia solare a tal punto che, nei paesi più caldi, entro il 2.012, produrranno energia come una normale centrale elettrica, unica differanza? Sarà energia pulita.
E se poi una moltitudine di persone cominciasse ad usare regolarmente la bicicletta per i propri spostamenti in città? Pensate alla bellezza di questo mezzo, alla sua alternativa energetica alla crescente carenza
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di energia ed ai suoi costi, sempre più alti, anche in termini di iquinamento. Obbietterete, ma si va piano! Ma la velocità è costosa e a volte, rischiosa. Chi usa la macchina in città per essere più veloce e più comodo capitalizza il proprio tempo , ma paradossalmente deprezza il tempo degli altri, coloro, per esempio, che stipati dentro un autobus magari in 50 o 60aspettano che le macchine liberino la strada. o di chi sceglie di spostarsi in bicicletta, costretto a respirare i gas inquinanti!!
“La bicicletta richiede poco spazio. Se ne possono parcheggiare 18 alposto di un’auto, se ne possono spostare 30 nello spazio divorato da un’unica vettura. Per portare 40.000 persone al di là di un ponte in un’ora, ci vogliono 12 corsie se si ricorre alle automobili e solo 2 se le 40.000 persone vanno pedalando in bicicletta.”
Ivan Illich (1926-2002)
C’è di che riflettere…
Ciao a tutti
Marco
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by Giorgio Amendola
E’ stato un allenamento “sofferto”non nel senso della fatica, ma per una serie di fraintendimenti sul nostro obbiettivo domenicale.
Appuntamento alle 8.30 in Piazza Elio Callisto, di fronte allo storico negozio di biciclette dei Franchi. Quando arrivo trovo già Peppino, Luigi, Carlo, poi arrivano Giorgio, Mauro, Luigi Fratini Massimiliano e Dario, il ragazzo con i pantaloncini verdi, che l’anno scorso ha corso con i dilettanti. Sulla Flaminia, mentre ci dirigiamo verso Prima Porta e dopo una serie d’incomprensioni sulla durata dell’allenamento, il chilometraggio complessivo, decidiamo la nostra meta : Torrita Tiberina. Borgo tra i più antichi e suggestivi a 48 Km da Roma. Vicino Torrita Tiberina,
in località Celli e Baldacchini è stata individuata la Villa di Agrippa, madre di Nerone, con all’interno una grande vasca circolare , probabilmente una delle prime piscine costruite dall’uomo.
Si percorre, con andatura turistica, la Via Tiberina fino a Fiano Romano, per poi prendere la strada che porta a Nazzano Romano. Entriamo nella zona della Riserva Naturale Regionale Tevere Farfa, istituita nel 1977. Sono 700 ettari di zona protetta: olmi, salici, canne palustri, giunchi, ginestre e biancospini sono una parte delle specie vegetali presenti in tutta l’area.
Arriviamo a Torrita verso le 11.00 e ci godiamo lo splendido panorama sulle anse del Tevere sotto di noi. Dopo il caffè di rito al piccolo bar del paese, Peppino ci “immortala” in 2 simpatiche foto ricordo e si intraprende la via
del ritorno.
Complessivamene abbiamo percorso 103 Km a circa 29 Km orari di media.
Sono le bellisime immagini prese dal rifugio di Campo Imperatore a 2.130 m di quota.
Dall’alto: i cavi della funivia sprofondano nel mare di nuvole sopra l’Aquila, il sole si nasconde dietro la montagna, la
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“montagna rosa”, distesa di nuvole
al tramonto.
Autore Giorgio Amendola
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Forse, da questa notte,
il mondo potrà cambiare… in meglio!! Almeno questa è la speranza.
Aspetto con ansia i risultati
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delle elezioni
presidenziali negli Stati Uniti e aspetto Barack Obama…